13 Reasons Why,  Rubriche

13 Reasons Why | Irene #6

Benvenuti al sesto appuntamento della nostra rubrica “13 Reasons Why”, devo dire che la tentazione di scrivere “Benvenuti nella vostra cassetta” è stata molto forte ma ho desistito, anche perchè l’argomento di cui voglio parlarvi mi entusiasma molto e spero possa suscitare il vostro interesse.

I tredici motivi per cui amiamo e rivogliamo Queer as Folk 

Prima di tutto cercherò di rispolverare la vostra memoria o di farvi venire voglia di andare a recuperare una delle serie tv più meravigliose che siano mai state create.

Queer as Folk è una serie tv statunitente-canadese prodotta e trasmessa tra il 2000 ed il 2005 da Showtime e basata sull’omonima serie inglese creata da Russel T. Davies, i produttori esecutivi e gli sceneggiatori della versione americana sono stati Ron Cowen e Daniel Lipman (i Cowlips per intenderci).

La serie consta di cinque stagioni per un totale di 83 episodi che hanno regalato un numero infinito di emozioni e di insegnamenti per non parlare della quantità di uomini bellissimi e del talento del cast che è sempre stato una vera e propria famiglia.

Vi starete chiedendo il significato del titolo ed il motivo di questa scelta che nasce da un’espressione dialettale frequente nel nord dell’Inghilterra “there’s nought so queer as folk” che letteralmente significa “non c’è nulla di così strano come la gente” ma saprete che con il termine “queer” non si intende solo “strano” ma anche “omosessuale” ed ecco che possiamo parlare dei protagonisti di QaF.

La storyline gira intorno alla vita di cinque uomini uomini gay che sono Brian, Michael, Emmet, Theodore, detto Ted, la new entry, Justin ed una coppia lesbica formata da Melanie e Lindsay che vivono a Pittsburgh, in Pennsylvania, nella seconda stagione viene introdotto un nuovo personaggio maschile, Ben che avrà un ruolo importante e delicato all’interno dello show per via delle tematiche che permetterà di affrontare.

Vi anticipo che rispetto alla serie originale, il remake presenta molte più scene di sesso esplicito quindi se non vi interessa il genere o il pairing M/M questa serie tv non fa per voi ma vi prego di non giudicare o di avere dei pensieri negativi che, sinceramente, sarebbero solo offensivi e futili, io vi ho avvertiti, poi starà a voi regolarvi di conseguenza ma ricordate:

Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?

GOD SAVE THE SHIP!

Ora posso davvero iniziare, l’ordine sarà sparso perchè, sinceramente, tutti i motivi sono fondamentali, non potrei mai scegliere il più importante o il meno significativo ma capirete sicuramente meglio proseguendo nella lettura:

1. Emmet

Ora, io non so se avete presente di chi sto parlando ma vi posso garantire che “Favolosità” è il suo secondo nome.

 

 

 

 

 

E’ l’anima del gruppo, quello che sa tirar fuori le migliori battute nei momenti perfetti e che riesce a risollevare il morale di chi lo circonda a prescindere dalle condizioni emotive, è il sole, l’energia ma è anche uno dei ragazzi più fragili e romantici che siano mai esistiti, crede nell’amore ed ogni uomo è per lui il vero amore, quello che durerà per sempre, salvo poi rimanere deluso dalla persona in questione o dalla vita che, si sa, è imprevedibile ed Emmet lo sa bene dato che visto morire uno dei suoi più grandi amori e si è visto obbligato a lasciare chi gli ha fatto battere il cuore per permettergli di vivere la sua omosessualità finalmente dichiarata.

2. Debbie

La madre di ogni gay esistente sulla Terra e non, non credo ci sia una descrizione migliore per lei.

Debbie è la madre single di Michael, il migliore amico di Brian Kinney (okay, dopo aver nominato LUI, sto meglio) ed è la sorella minore di Vic, uno degli uomini che più mi mancano e che avrei voluto avesse più felicità, quella che la vita gli ha tolto con la malattia.

Senza Debbie non esisterebbe Queer as Folk e non esisterebbe nemmeno lo splendido rapporto tra lei e Brian, uno dei più belli presenti nello show e che va oltre il sangue e vorrei tanto rivedere le loro interazioni sullo schero, prima di tutto perchè mi mancano tantissimo e poi perchè rendono evidente l’importanza della scelta nei rapporti, anche in quelli familiari, questione molto presente in QaF visto che tutti i personaggi rappresentano una grande ed immensa famiglia in cui ogni membro è sempre lì pronto ad aiutare l’altro in modo evidente o meno (Brian ne sa qualcosa).

Debbie è un po’ il filo conduttore che tiene uniti i bambini così come lei li definisce e che permette alla famiglia di non disintegrarsi anche quando le situazioni ed i problemi porterebbero ad una rottura definitiva, è colei che media e che dispensa consigli utili, che supporta ogni ragazzo gay, che lotta per i diritti e che spinge Brian ad ammettere i propri sentimenti facendogli notare dei dettagli che non vede o meglio, che si obbliga a non vedere per evitare di soffrire ma ecco che super mamma arriva in suo soccorso, come una vera madre, quella che il nostro indiscusso protagonista non ha mai avuto davvero ma se mi dilungo ancora troppo su questo argomento rischio di parlare solo di Brian e non mi pare il caso dato che Debbie ha un figlio che ama da impazzire e che nasconde sotto una vera campana di cristallo come se fosse un bambino ed infatti il nostro mammone evita di confidare alla sua mammina dei dettagli che, irrimediabilmente, la nostra rossa finisce con lo scoprire sempre.

Ricordatevi che non si può mentire a mamma Debbie, un uragano energetico e fragile al tempo stesso che non può passare inosservato e che merita quell’amore che non si è concessa di avere del tutto perchè suo figlio non era libero di sposarsi nel suo stato dato che i matrimoni gay all’epoca non erano permessi ed infatti si ritrovò costretto a sposarsi in Canada ma…non vi dico con chi, altrimenti vi spoilero tutto.

3. Babylon

Vi chiederete di cosa sto parlando ma la risposta è davvero facile, la discoteca è sicuramente un personaggio principale, il luogo caratteristico per eccellenza insieme al Diner e in questa lista non poteva di certo mancare.

E’ stato scenario di alcune delle scene più belle dello show, luogo in cui i nostri ragazzi prendono di mira le loro prede per poi portarle in backroom ed è su quella pista che abbiamo capito che non ci saremmo mai dimenticati di quelle canzoni, di quei balli e di quei baci che ancora vivono nella nostra mente in modo così nitido.

Tra quella folla, quelle scale, quelle pareti abbiamo visto la gelosia di Brian, la gioia di Justin, la follia di Emmet, la tristezza di Ted, l’amore tra Ben e Michael, la droga che ha rovinato Blake e che ha rischiato di uccidere Ted, abbiamo visto i sentimenti ma siamo stati catturati anche dalle scene di ballo che hanno turbato i nostri sogni per mesi, anni e che ancora fanno capolino mentre dormiamo o quando sentiamo la melodia di qualche brano che abbiamo sentito in quelle scene.

4.  Ben

Arriva solo nella seconda stagione ma è uno di quei personaggi che o ami o odi ma che in ogni caso ti fa riflettere sull’importanza della vita, sul tempo che corre e sul non avere rimorsi perchè non si sa mai cosa può succedere all’improvviso.

Ben è l’uomo di cui Michael si innamora ed è colui che ci fa capire, in caso non fosse chiaro, che è importantissimo divertirsi ma che per farlo con il cervello e non solo con il corpo, è fondamentale proteggersi a prescindere dal partner, dalla fiducia e dall’amore che si prova, l’hiv non scherza e non tiene conto di tutto ciò e Ben lo sa bene dato che è sieropositivo da quattro anni quando incontra Michael ed è osteggiato da Debbie che, preoccupata per la salute del figlio, è contro la relazione tra i due salvo poi accettarla e considerare Ben quasi un figlio.

Devo ammettere che mi manca molto Zen-Ben (per scoprire come mai l’ho chiamato così bisogna che voi iniziate QaF ma vi regalo un indizio, è una delle perle di Brian), la sua calma ed i suoi insegnamenti, quando nella vita succede qualcosa di triste o di difficile soluzione non sarebbe male sentirlo parlare, vi garantisco che vi aiuterebbe molto.

5. Hunter

Ebbene, vi starete chiedendo chi sia, vi posso dire che è il figlio adottivo di due dei personaggi principali ed è colui che ha portato una boccata d’aria fresca e che non avuto il giusto spazio che, in verità, meritava. All’inizio sembra un ragazzo ribelle e senza regole, salvo poi scoprire la sua storia familiare e la sua indole furba e dolce che vi rapirà immediatamente e che spingerà Michael a proteggerlo a qualunque costo, anche a quello di fuggire illegalmente.

6. Melanie e Lindsay

La coppia lesbica che ha vissuto tanti drammi e tanti momenti dolci, due gravidanze con padri diversi e qualche problema a causa di un artista che è stato capace di infiammare i sensi della tenera Lindz con la sua arte.

Da un avvocato ebreo e un’insegnate d’arte/pittrice non ci si può di certo aspettare una vita tranquilla e monotona, anzi e non potremmo chiedere di meglio, anche se devo ammettere che tra le due la mia preferita è Mel, forse per i battibecchi tra lei e Brian, forse perchè mi assomiglia in carattere o forse perchè è una donna straordinaria che si fa valere ma io ho adorato il suo ruolo e spero tanto di poterla rivedere un giorno dato che è stato un esempio per molte donne.

Lindsay è dolce e premurosa, è la migliore amica di Brian e insieme a lui ha dato vita ad un bimbo talmente meraviglioso che, naturalmente, è amato quanto il padre e Justin potrebbe confermare.

E’ sicuramente un bel personaggio ed il suo rapporto con Brian è uno dei motivi per cui ho amato lo show ma, purtroppo, non è riuscita a rapire il mio cuore come gli altri nonostante il suo mestiere che è il mio sogno nel cassetto da anni.

7. Brian e Michael

Ora, c’è chi li ha sempre shippati come OTP e chi come BROTP, io, vi avviso subito, sono nella seconda categoria, non riesco a vedere altro tra di loro se non una splendida amicizia, una di quelle senza fine.

Il rapporto tra Brian e Michael è sempre stato complicato, si sono conosciuti al liceo e Michael si è subito innamorato di quello che poi sarebbe diventato il suo migliore amico e, a dispetto della regola di Brian di “scoparsi ogni cosa che si muove”, tra di loro non c’è mai stato nulla e possiamo dire che questo sarà uno dei pallini fissi di Michael e devo ammettere che da un lato avrei preferito fosse successo qualcosa mentre dall’altro sono felice che non abbiano varcato la soglia tra amicizia e relazione di coppia, anche se la loro in un certo senso lo è, escludendo il lato fisico, ovviamente.

Le caratteristiche principali del loro rapporto sono l’affetto sconfinato, l’esserci sempre l’uno per l’altro, i litigi e i loro baci che sono sempre stati uno dei momenti più belli tra loro e direi che ciò non va proprio d’accordo con il mio desiderio realizzato di non vedere mai una scena di sesso tra di loro ma è così, quei baci sono solo una manifestazione dell’affetto che li lega, quel tipo di affetto che non sparirà mai, nonostante tutto.

8. Brian e Gus

Io sono innamorata di padre e figlio, c’è poco da fare, sono l’essenza dello show, la dimostrazione che Brian sa amare e non come un essere umano qualsiasi ma come una specie di essere soprannaturale in grado di scioglierti con uno sguardo e di cambiare, pur rimanendo se stesso, per suo figlio e per l’uomo che ama…non continuo altrimenti parlo di Justin e non è questo il motivo a loro dedicato.

Brian pensava di essere solo il padre biologico di Gus, colui che si occupa del suo bambino solo tramite assegni disinteressati ed incontri saltuari ma, in poco tempo, si innamora di suo figlio tanto da non cedere la patria potestà e tanto da riuscire a rendersi conto, grazie all’aiuto di Justin, che non è come suo padre, che lui ama suo figlio e che è un ottimo padre anche se non vuole ammetterlo.

Vorrei tanto rivedere padre e figlio insieme di nuovo e mi auguro che nel tempo trascorso lontani si siano incontrati parecchie volte altrimenti giuro che Brian farà una brutta fine, ci siamo capiti?

9. Gus e Jenny Rebecca detta JR

Questi due bimbi sono gli unici presenti nello show e abbiamo bisogno di vedere come sono cresciuti, cosa hanno scelto di diventare e in cosa credono, abbiamo voglia di viverli e di vedere come è andata la loro vita in Canada in seguito alla decisione delle loro mamme di trasferirsi in un posto più sicuro per la comunità gay, scelta che io ho condannato più e più volte perchè non la ritengo giusta e non me l’aspettavo da parte di un avvocato, devo essere sincera.

10. Daphne

La migliore amica di Justin, uno dei miei personaggi preferiti, la piccola del gruppo, colei che abbiamo visto poco ma di cui ci siamo sicuramente innamorati, non abbiamo avuto modo di vivere molto la sua vita ma da quello che abbiamo saputo siamo riusciti a farci un’idea chiara su di lei, è presente in tutti i momenti più importanti della vita di Justin ed è una piccola grande guerriera, se non fosse stato per lei, non avremmo avuto delle scene sensazionali che non vi sto ad elencare ma alcune interazioni tra lei e Brian sarebbero da incorniciare, così come i discorsi tra lei e Justin.

11. Jennifer e Molly

Jennifer è la madre di Justin e Molly, è colei che scopre l’omosessualità del figlio e che allontana Brian da suo figlio per poi affidarglielo in uno dei momenti più difficili vissuti dal nostro biondo e cioè, quello post-aggressione, una delle parti dello show che mi ha fatto piangere per ore senza riuscire a fermarmi e chi ha visto quegli episodi sa di cosa sto parlando. E’ diventata orgogliosa del coraggio di suo figlio ed è riuscita a combattere insieme a lui anche contro il suo stesso marito e padre dei suoi figli, lasciandolo dopo aver reso evidente la sua omofobia e l’odio ed il disprezzo verso suo figlio ed il suo stile di vita.

Molly è la sorellina minore di Justin, non ha praticamente avuto spazio nello show e tutto quel potenziale, che forse vedo solo io, è stato sprecato, che peccato, avrei voluto delle scene tra fratelli che nelle prime stagioni non potevamo avere data la differenza d’età ma mi è dispiaciuto tanto non vedere un legame tra di loro, sono sincera quindi, abbiamo bisogno di una reunion e di una nuova stagione anche per questo motivo.

12 Justin e Brian

 

 

Siamo arrivati al tasto dolente, alla mia OTP, quella che mi ha fatto soffrire, piangere, ridere e amare più di ogni altra OTP ed è per questo che si è aggiudicata il primo posto nella mia classifica delle OTP ed è per questo che ho usato la parola “dolente” perchè non abbiamo avuto un lieto fine in un certo senso ma dipende dai punti di vista, in fondo “It’s only time” no?!

Si conoscono fuori dal Babylon, Justin ha diciassette anni, Brian quasi trenta, uno biondo, l’altro moro, uno dolce, innamorato dell’amore e romantico, l’altro stronzo, cinico, egoista che crede solo nelle scopate…direi che abbiamo tutti gli ingredienti per un mix perfetto, la solita storia insomma, il ragazzino innamorato di un uomo più grande di lui che non vuole saperne di innamorarsi, beh, vi sbagliate, la loro storia non ha nulla in comune con le normali storie d’amore dato che Brian ha sempre sostenuto che non hanno avuto una storia, almeno fino alla terza stagione salvo poi finire quasi per sposarsi ma….FERMI TUTTI, sono arrivata alla quinta stagione senza dirvi altro e non mi sembra carino.

Brian e Justin sono anime gemelle e riusciranno a trovare un modo per tornare a casa, nonostante la distanza e la vita che gioca con il loro futuro e siamo certi che, in questi dieci anni, si siano rivisti e forse adesso vivono insieme a Britin, il loro castello con un pargolo al seguito, o forse no ma, a prescindere da tutto e tutti, il loro amore non resterà mai solo un ricordo perchè, ovunque saranno, rimarranno sempre Brian e Justin, due uomini che hanno vissuto, insieme e al cento per cento, ogni singolo sentimento, ogni emozione, ogni tragedia ed ogni gioia e hanno regalato a noi momenti di puro divertimento e di pianto, hanno lasciato un segno indelebile nella nostra vita e abbiamo bisogno di vedere il loro lieto fine, la loro vita insieme visto che la meritano loro ma anche noi.

Non mi dilungo molto su di loro per un solo motivo, a settembre, quando tornerà la mia rubrica “Twenty shades of a shipper” avreste un’intera sosta dedicata a loro e non solo come coppia, come è giusto che sia ed è questo il motivo per cui non vedrete tra le ragioni Brian Kinney e Justin Taylor ma, è ovvio che uno dei motivi principali sia proprio Brian Kinney, senza di lui non esisterebbe nemmeno un muro in QaF.

13. Il cast

Queer as Folk non è solo uno show di fantasia, è tanto altro e uno dei motivi principali per cui rivogliamo quegli attori insieme su di un set è il rapporto che hanno sia davanti alle telecamere che dietro ma, soprattutto, il loro straordinario talento che merita molto di più.

Sono un’immensa famiglia, si amano, si proteggono e si sostengono proprio come la famiglia fittizia che rappresentano nello show e noi vogliamo rivederli insieme, ne abbiamo bisogno.

Ora, giusto perchè non sarei io e perchè 13 ragioni non mi bastano, devo aggiungere un motivo

13 (+1). Gale Harold

Lui è sicuramente il protagonista indiscusso, senza nulla togliere agli altri che solo le colonne portanti dello show ma lui, l’interprete di Brian Kinney è il motivo per cui ogni telespettatore, ogni uomo, ogni donna, ogni bambino ed ogni cane, sorride al proprio risveglio, è colui che vuoi proteggere a qualunque costo, anche a quello di non sapere nulla della sua vita, anche a quello di non sapere come stia davvero, anche a quello di non avere suo foto perchè la sua privacy viene prima di tutto, anche della mancanza che sentiamo della sua voce, del suo naso perfetto e dei suoi occhi che permettono di ridere e sentirsi in pace con se stessi anche quando va tutto male.

Non credo di aver mai amato così tanto un attore quanto lui ma non importa, gli esseri speciali esistono e ci permettono di vivere emozioni che credevamo impossibili.

Grazie a Gale per averci permesso di innamorarci non solo di Brian ma della meravigliosa persona che è nascosta dietro ai suoi personaggi ma che è ben evidente perdendosi in quei laghi verdi/marroni che sono i suoi occhi.

p.s credo che tra le ragioni principali ci sia questa: la perfezione statuaria del corpo di Brian, insomma è pur sempre…

Con questo è tutto, vi rimando alla prossima settimana per un nuovo appuntamento con la rubrica “13 Reasons Why” e a settembre per la sosta della mia rubrica “Twenty shades of a shipper” dedicata a Brian Kinney e Justin Taylor.

Irene

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Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.