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Anche Lena Headey è stata molestata da Harvey Weinstein

Lo scandalo del caso Weinstein è sempre più grande, sono sempre più numerose le donne che si fanno coraggio e fanno sentire la loro voce per denunciare le molestie subite. Grazie alla campagna #MeToo lanciata da Alyssa Milano, anche chi non appartiene al mondo dello spettacolo ha potuto raccontare storie personali riguardanti aggressioni e brutte esperienze. A quale scopo? Ovviamente per far capire a tutti quanto grande sia ancora questo problema. Dopo Cara Delevingne, Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, Rose McGowan e molte altre, anche Lena Headey ha deciso che non sarebbe più rimasta in silenzio.

Per questo l’attrice, famosa per aver interpretato Cersei Lannister in Game Of Thrones, ha raccontato ciò che le è successo nel 2005, unendosi a tutte le donne che hanno accusato il famoso regista della Miramax.

La prima volta che ho incontrato Harvey Weinstein ero al Film Festival di Venezia. Stavano trasmettendo I Fratelli Grimm” (durante le riprese sono stata sottoposta a bullismo senza fine da parte del direttore Terry Gilliam). Ad un certo punto Harvey mi ha chiesto di andare a fare una passeggiata vicino all’acqua, sono andata con lui ma poi si è fermato e ha iniziato a fare commenti allusivi, gesti. Io ci ho riso sopra, ero sinceramente scioccata. Ricordo di aver pensato che era sicuramente uno scherzo, ho detto una cosa tipo “Oh dai, amico! Sarebbe come baciare mio padre! Andiamo a prendere da bere, torniamo indietro dagli altri”. Non ho mai più recitato in un film della Miramax.

La volta successiva ero a Los Angeles. Anni dopo. Avevo continuato a pensare che non avrebbe di nuovo provato a fare qualcosa con me, non dopo che avevo riso e detto “mai in un milione di anni”. Credevo che rispettasse i miei limiti, forse voleva parlarmi di un nuovo potenziale lavoro.

Mi ha chiesto di incontrarci per colazione. Abbiamo fatto colazione, parlato di film, di produzione di film. Mi ha fatto alcune domande riguardo alla mia vita amorosa. Ho riportato la conversazione verso qualcosa di meno personale. Poi è andato al bagno. È tornato indietro e ha detto: “Andiamo in camera, ti voglio dare un copione”. Siamo andati verso l’ascensore e l’energia è cambiata, tutto il mio corpo è andato in massima allerta. L’ascensore stava salendo ed io ho detto ad Harvey: “Non sono interessata a niente che non sia lavoro. Per favore, non pensare che io sia salita con te per qualsiasi altra ragione. Non succederà niente tra noi”. Non so cosa si sia impossessato di me per farmi parlare in quel momento, so solo che avevo un forte senso di “non ti avvicinare”.

La reazione di Harvey

Harvey Weinstein ha anche avuto il coraggio di infuriarsi, ma ci credete? Che schifo.

Era silenzioso dopo che ho parlato, furioso. Siamo scesi dall’ascensore e sono andata in camera sua. Aveva la mano sulla mia schiena, spingendomi in avanti. Nessuna parola, ero completamente senza potere. Ha provato la sua carta magnetica, ma non funzionava, poi si è arrabbiato davvero tanto. Mi ha riportata all’ascensore, attraverso l’hotel, afferrando e tenendo stretto il mio braccio. Ha pagato per la mia macchina e poi mi ha sussurrato nell’orecchio: “Non dire a nessuno cosa è successo, non al tuo manager, non al tuo agente”. Io sono salita in macchina e ho pianto.

Nessuna donna dovrebbe trovarsi MAI in situazioni del genere. È una vergogna che, nel 2017, ancora in così tante siano costrette a subire molestie da uomini vili disgustosi. Serve una soluzione efficace, al più presto.
Martina

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