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Midnight, Texas – Recensione 1×03

Con un giorno di ritardo sulla mia tabella di marcia a causa dei mancati sottotitoli, eccomi finalmente a recensire questo terzo episodio dii Midnight, Texas.

Con mio grande piacere, Lemuel, Unchained ruota interamente ai vampiri, alla storia di Lem e a come è diventato ciò che è. Personalmente, dato che questo show ha un modo tutto suo di pensare agli esseri sovrannaturali avevo iniziato a credere che tutti i vampiri si nutrissero di energia invece che di sangue ma a quanto pare, questa caratteristica è un”esclusiva di Lem che si  riscopre unico nel suo genere.

Come?

beh, grazie all’arrivo di un gruppo di vampiri in cui si nasconde anche il suo sire. Chi di voi ha visto anche The Originals, concorderà sicuramente con me nel dire che la scena della trasformazione di Lem ha ricordato molto quella di Marcel e di Lucien. E’ abbastanza comune infatti, nel mondo dei vampiri, che nella vita precedente alla “morte” fossero schiavi; insomma, una schiavitù che termina in un’altra schiavitù, come appunto conferma Lem all’interno dell’episodio.
La trasformazione invece, così come la morte, mi ha ricordato tantissimo Buffy l’Ammazza vampiri e da fan di entrambe le serie ne sono rimasta piacevolmente colpita.

Torniamo però alla trama dell’episodio e a ciò che ha significato per la stramba cittadina, la visita di questo gruppo di vampiri:

Un passo in più verso la caduta del velo.

Quella che infatti sembrava essere una visita di cortesia si trasforma improvvisamente in una voglia di rivincita, di vendetta nei confronti di Lem e del modo in cui aveva abbandonato la sua “famiglia”.

Grazie a questo avvenimento abbiamo modo di vedere la “premonizione” di quello che scopriamo essere un angelo caduto, che inizia a prendere forma. Manfred infatti si prodiga per salvare quella che se pur da poco, è diventata la sua famiglia e inizia a farsi rispettare e forse, considerare un leader.

A proposito delle coppie.

Ne abbiamo tre di particolare rilievo in questo episodio, dalle più alle meno amate.

Partiamo da Manfred e Creek che, adando contro ogni regola di “ship” hanno già consumato al secondo episodio, togliendoci tutti il gusto di vederli rincorrersi per un altro paio di episodi almeno.
Personalmente, trovo lui particolarmente preso dalla ragazza, tanto che il primo pensiero nei momenti di pericolo è sempre quelloo di andare a salvarla, mentre lei, dopo avergli proclamato il suo interesse sottolinea che si tratta solamente di una storia di sesso.

Non so, quella ragazza non me la racconta giusta. E perchè ha così paura di suo padre, tanto da non poter ritardare di un solo minuto? Fosse stato mio padre, probabimente sarebbe impazzito dopo avermi vista compiere i 14 anni. Quell’uomo è davvero strano e non riesco ancora ad inquadrarlo:

Chi (o cosa) sarà mai?

Abbiamo poi Fiji e Bobo che possiamo riassumere più o meno così:

Bobo è abbastanza fraintendibile dato che per metà episodio ho creduto anch’io, come la povera Fiji he il suo interesse fosse oltre lamicizia ma sono contenta che in fondo non sia stato così.

Non per ora, almeno.

Insomma, la sua futura moglie è appena morta e nonostante tutto ciò che ha scoperto sul suo conto, aveva dei sentimenti importanti e profondi nei suoi riguardi e a differenza della storia tra Creek e Manfred spero che gli autori decidano di trattare con cura e calma questa storia perchè potrebbe rivelarsi estremamente coinvolgente per il pubblico.

Abbiamo poi Lem e Olivia, sicuramente la coppia più cazzuta dello show.
In questo episodio mi sono piaciuti particolarmente e anche grazie alla loro storyline che ho scoperto un amore particolare nei confronti del personaggio di Olivia che si è dimostrata un’eroina della televisione.
Una sorta di Elena Gilbert cazzutissima o meglio, di Buffy Summers. Sono certa che il suo personaggio abbia molto da dare e non vedo l’ora di scoprire qualcosa in più sul suo conto.

Voi cosa ne pensate? Vi sta piacendo questo nuovo show?

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Veronica.

Big Boss delle Redheads Diaries: la mente che ha dato vita a questo sito di intrattenimento.