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Riverdale – Recensione 1×03

Bentornati in quel di Riverdale, la piccola cittadina che non segue le regole ma le crea e, quando è necessario, le infrange.

Questa volta darò un titolo ad ogni paragrafo, commentando e cercando di trovare delle spiegazioni ma, soprattutto, non procedendo cronologicamente.

 

OREO&Company + Pel di carota 

In quest’episodio sono state trattate molte tematiche delicate, tra cui lo SLUT-SHAMING, in questo primo step mi occuperò dei carnefici, naturalmente.

In un liceo abbiamo come capitano della squadra di football un maschilista della peggior specie, pronto a qualsiasi cosa pur di trascorrere una notte bollente con tanto di prove fotografiche, palesemente false e menzognere, a cui, peraltro, tutta la scuola/cittadina crede.

Il lato meschino della questione, oltre a ridurre le ragazze come meri oggetti di piacere (come se ciò già non fosse troppo), è il registrare come merce le “Conquiste” avvenute assegnando anche un punteggio, come una banale gara o una stupidissima partita ad Uno al contrario, in cui chi raggiunge il massimo punteggio vince, quando l’avere a che fare con una donna dovrebbe semplicemente portarti ad urlare “UNOOOO”, in questo caso “UNAAAA”, visto che non c’è cosa più meravigliosa di camminare fieri con una ragazza al proprio fianco sapendo e ostentando il fatto che sia L’UNICA, proprio per il desiderio che sia così ma anche per il piacere e per il dovere.

Ma, naturalmente, qui non si parla di amore, ma di divertimento e scusatemi se cado in queste distinzioni ma l’aria di San Valentino contagia anche me, come se non fossi esageratamente romantica già di mio.

Questa bellissima (si fa per dire) compagnia custodisce così segretamente il loro registro nero che basta un niente per trovare l’arma del delitto, quando si dice che il cervello funziona poco per compensare lo sforzo immenso di altre zone, un po’ di riposo almeno ai neuroni, suvvia.

Lupus in fabula, ovviamente, il nostro caro vecchio Jason di cui scopriamo gli altarini solo dopo la sua dipartita…non ho ancora sentito qualcuno ripetere incessantemente “ERA UN COSI’ BRAVO RAGAZZO”, “SE NE VANNO SEMPRE I MIGLIORI”…beh, perchè forse non lo era davvero ed io sono impaziente come voi di saperne di più sul suo conto, per ora dovrete sorbirvi il bonus Pel di carota per altri paragrafi.

P.s Chuck, faresti meglio a cambiare sorrisino non meriti nemmeno di saperlo indossare e #CIAONE, il tuo posto di capitano rischia di finire dritto dritto tra le braccia di Archie.

 

Jughead o Sherlock, questo è il dilemma.

Gente, abbiamo un nuovo investigatore in città, uno con la passione per la scrittura, per la verità, uno che non vuole limiti, uno che vuole ampio e libero spazio di manovra.

Sto iniziando, in un certo senso, ad entusiasmarmi per le interazioni tra Betty e Jughead ma continuo a shippare me con lui, insomma, è dannatamente impossibile resistergli, perchè:

  • Ha una mente brillante e perspicace
  • Farebbe di tutto per proteggere e difendere i suoi amici
  • Sa sorprendere
  • E’ sexy che più sexy non si può
  • Ha due occhi profondi come l’oceano che ti sanno leggere dentro, scrutandoti
  • E’ un aspirante scrittore con un immenso potenziale
  • Il suo sorriso illumina il mondo che lo circonda
  • E per tante altre ragioni che non sto qui ad elencare altrimenti diventa una recensione su Jug

Jug in un episodio ha indagato fino a giungere ad alcune verità e con interrogatorio indotto molto velatamente (come amo i suoi metodi ahahaha) ha saputo che la prof Grundy era lì, visto che Dilton ha visto la sua macchina vicino al fiume e qui, arriviamo all’apertura del vaso di Pandora, Jug sa benissimo cosa ci faceva la prof in quel luogo, a quell’ora, in quel giorno e soprattutto, sa con chi era e avrebbe fatto qualsiasi cosa in suo potere pur di proteggere Archie, cosa che da ciò che dice la voce fuori campo, Jughead stesso come narratore onnisciente, non è stata più possibile per gli eventi che noi vedremo nei prossimi episodi.

Cosa succederà ora ad Archie? E Jughead cosa farà per aiutare il suo migliore amico?

Io, intanto, continuo ad innamorarmi sempre di più di questa scoppiettante ed incantevole BROTP e mi pregusto le scene che verranno…in fondo sono sicura che Jug farà la cosa giusta, così come dovrebbe essere, riuscendo però a salvare Archie dalle sue stesse scelte sbagliate.

I MIEI PICCOLI BIMBI BELLISSIMI.

P.s Dategli un distintivo ad honorem, ve ne prego.

 

La questione Blossom: Twincest or only Twin?

E qui arriviamo al cuore dell’intera serie tv, che rapporto avevano i gemelli Blossom?

Sapevamo tutti che l’ultima battuta di Cheryl dell’episodio 1×02 fosse in parte vera, ma eravamo tutti convinti che non fosse stata lei ad uccidere l’unica persona che le avesse dato affetto nella sua famiglia (se non in generale), ma era più che evidente ci fosse qualcosa di non esplorato e di non detto, principalmente.

Jason voleva scappare simulando la sua morte, voleva liberarsi da qualcosa, a quanto pare, un peso più grande di lui che non riusciva più a reggere, di sicuro non un semplice desiderio di rifarsi una vita lontano da tutti e lontano dalla sua Cheryl.

Sembra che la nostra rossa dica la verità sul fatto che non sappia altro sulla morte del fratello e direi che non l’ha nemmeno ucciso lei, anzi, aspettava una sua chiamata, un suo messaggio per sapere come stesse ed invece qualcuno gli ha sparato.

C’è da capire meglio fin dove si spingesse il loro legame così stretto e speciale, almeno da parte di Cheryl.

 

Sparo o son desto

Il 4 Luglio c’è stato uno sparo e l’hanno sentito la prof. Grundy, Archie, Jason e Cheryl e tecnicamente dovrebbe essere quello provocato dal capo Scout ma, fermi tutti, grazie a Sherlock/Jughead, abbiamo scoperto che non è quello che ha colpito Jason alla fronte e che, di conseguenza, forse Pel di carota non è morto il 4 Luglio ma l’11, così come si evince dall’autopsia, purtroppo però siamo tutti certi che nella perizia del medico legale sia stato manomesso qualcosa dalla mamma peggiore dell’anno, Alice Cooper.

Insomma, quando è morto Jason? Chi l’ha ucciso? E, soprattutto, perchè lo volevano morto?

 

THE QUEEN V + #GirlPower

Ed ora mi dedicherò alle vittime di Slut-Shaming che hanno attraversato il fuoco e son rinate più forti e coraggiose di prima.

Un modo di vivere più libero ed indipendente da parte delle ragazze non vuol dire inevitabilmente passare da un ragazzo all’altro o di sperimentare lenzuola diverse come puro sport, manco fossimo ad un partita di ping pong ed anche se così fosse, nessun ragazzo ha il diritto di farti vergognare di ciò che sei, specialmente quando la sua peculiarità è assegnare punti a seconda della bellezza, della passionalità o di cosa? DELLA FANTASIA?

Ed il registro nero divenne cenere ed il fuoco purificò la scia di voci e di vergogna di queste piccole grandi donne.

E così le nostre ragazze hanno avuto la loro vendetta, la loro grande rivincita.

Perchè l’unione fa la forza e si sa, LA FORZA E’ ROSA, sempre.

Grande applauso per Veronica, è una forza della natura, forte e pronta a sfidare il mondo per difendere se stessa, non si fa intimorire e combatte, con le unghie e con i denti.

  

 

Beyonce e le sue gattine

  

Non ho mai parlato di queste tre gran donne, anzi non avevo nemmeno apprezzato la loro esibizione dello scorso episodio ma rimangio tutto ciò che avevo detto, sono fenomenali e la loro storia è tutta da scoprire.

Non è la presunzione a guidare i passi e le decisioni di Josie ma la consapevolezza di star lottando per raggiungere obiettivi preclusi a loro solo per il colore della loro pelle e per la discriminazione che, purtroppo, ancora adesso esiste, nonostante l’evoluzione e le lotte per essere considerati nostri pari, cose che, a quanto pare, non sono ancora state accettate ed in alcuni casi nemmeno prese in considerazione.

Ho amato ogni singola parola della loro canzone ed Archie, pur avendo avuto un ruolo marginale, è riuscito in qualche modo a fare breccia nella mente di Josie e ne vedremo delle belle, secondo me.

 

Dr Jekyll and Mr Hyde

No, non voglio fare ironia sula nostra bionda, anche perchè sapete che l’adoro, ma principalmente non voglio nè tanto meno posso data la delicatezza della questione e l’importanza di trattare questi argomenti in un telefilm seguito da una popolazione giovane in cui, anche se non è sempre facile ammettere ed affrontare i problemi di natura psichica, esistono ragazze e ragazzi come Elizabeth Cooper.

E qui Betty si è rivelata una ragazza forte, piena di valori e con una gran forza di volontà e di ribellione ma fin dal primo momento in cui l’ho vista ho detto che dietro tutto ciò c’era una gran sofferenza e se anche avessi voluto crogiolarmi nei dubbi, sapevo che non sarebbe durata abbastanza.

 

Credo sia piuttosto evidente il disturbo di Betty, detto in parole semplici, doppia personalità, in parole un po’ più tecniche disturbo della personalità, in termini completamente medici disturbo dissociativo dell’identità, naturalmente sono solo ipotesi, non sono di certo uno psichiatra ma credo si tratti di ciò.

E’ chiaro che tra Polly e Betty ci sia un legame psicologico molto profondo ma ammetto che la rabbia e la sofferenza che traspariva dai suoi occhi e dalle sue parole mi ha inquietato e non poco, non vorrei mai vedere qualcuno in quello stato.

Spero di vedere l’evoluzione del personaggio di Betty e mi auguro di vederla felice e sorridente, così come dovrebbe essere ogni ragazza della sua età e perchè, a prescindere dal suo problema, merita tutto ciò che deciderà di volere, nessun disturbo deve farci rinunciare a qualcosa, noi siamo più forti e le persone che circondano dovrebbero sostenerci.

Betty, noi siamo con te, piccola grande guerriera.

 

Il prossimo episodio sarà dedicato alla prof. Grundy che nasconde qualcosa (E TE PAREVA), intanto invito Archie a starle lontano il più possibile, non avrai sempre Jug a coprirti le spalle o a salvarti e non ti far abbindolare dalla cara Prof. Milf, NON FA PER TE.

Voto: 9 e mezzo, è stata la puntata più bella fino ad ora, RIVERDALE CONTINUA COSI’.

Vi saluto con un Jughead che ti fa desiderare di trasfigurarti in un’amarena (Si, l’ho detto davvero, sorry)

ME:

#CIAONE

Irene

 

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Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.