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The Originals – Recensione 4×10

A seguito dell’ennesima pausa, The Originals fa il suo ritorno con “Phantomesque”, decimo e pazzesco episodio diretto dal fantastico Daniel Gillies.

La straziante attesa di ben due settimane è stata ricompensata dal ritorno di Rebekah e Kol, pronti a far di tutto per salvare Elijah, obiettivo comune dell’intera famiglia Mikaelson.
Proprio per questo, come sempre, ogni membro della famiglia si impegna per fare la sua parte, cercando di occuparsi ugualmente del grande male, ormai dalla forma umana, che incombe sulla cittadina di New Orleans: l’Ombra.

IL TRIO DELLE MERAVIGLIE: Klaus, Rebekah e Kol (+Marcel)

Ebbene si, trio delle meraviglie, un nomignolo che cade a pennello quando si tratta di questi tre magnifici personaggi (Marcel è un’aggiunta in questo caso, perdonatemi l’esclusione).


Prima di parlare di loro, ci tengo a ricordare il bellissimo monologo di Klaus rivolto ad Elijah: ogni singolo componente della famiglia sta soffrendo e su questo non ci sono dubbi, ma per un motivo o per un altro la maggior parte dei fratelli Mikaelson si sono sempre allontanati l’uno dall’altro.
Ma Klaus ed Elijah no.
Klaus ed Elijah, nella buona e nella cattiva sorte, sono sempre rimasti l’uno accanto all’altro, vivendo insieme i momenti migliori e quelli peggiori delle loro vite. Non esiste una parola tanto importante per descrivere l’immensità del loro rapporto e so che non è una competizione ma Klaus, tra tutti, è a mio parere il Mikaelson più distrutto, smarrito ed anche, ovviamente, arrabbiato per quello che sta succedendo a suo fratello.

   
   
   

Aperta e chiusa parentesi, torniamo al nostro trio delle meraviglie.
Che dire? Ogni volta che i fratelli Mikaelson si riuniscono non posso fare a meno di emozionarmi, soprattutto quando di tratta di Klaus e Rebekah, ho un debole per il loro rapporto.

   

I tre fratelli vanno alla ricerca dell’unico oggetto (il paletto spinato) che può ucciderli e dare naturalmente vantaggio al loro nemico. Ma lungo la strada il trio si dimezza diventando un duo: Kol, al solo sentir nominare gli Antenati e Davina, lascia i fratelli arrabbiato per non averlo saputo prima e il suo unico scopo diventa contattare in qualche modo la strega del suo cuore.

Non tarda ad arrivare l’incontro tra il duo e Marcel: il vampiro è stato il primo tra i tanti ad aver incontrato, per sua sfortuna, l’Ombra in carne ed ossa e di certo non ne è uscito illeso. La sua riluttanza ad allearsi con gli Originali per sconfiggere il nemico comune non lo porterà da nessuna parte, né tanto meno il mettersi contro la famiglia più potente di New Orleans lo farà e il volergli rubare uno dei paletti spinati per salvare Sofya non lo mette decisamente nella giusta posizione con Klaus e Rebekah che intendono bruciarli tutti.
Decisa ad usare le buone maniere, nello spirito della collaborazione, Rebekah tenta di far ragionare Marcel e di convincerlo ad aiutarli, ma i suoi buoni propositi non fanno altro che remargli contro e spingere il vampiro verso il suo obiettivo, ignorando totalmente le parole del suo vecchio amore.
I Mikaelson non ci mettono molto a raggiungerlo e ad impedirgli di metter mano sull’ultimo paletto spinato che dovevano recuperare ma quando Rebekah capisce che l’unico motivo per cui Marcel brama quell’arma è salvare una donna, quando capisce che sta lottando per amore, glielo affida conoscendo perfettamente quello sguardo e quel suo modo di fare.
La consapevolezza della vampira di non esser più la prima scelta, la donna amata da Marcel, mi ha intristita parecchio anche se devo ammettere che il mio amore per i Marbekah è scemato molto tempo fa.

   
   

LE STREGHE MIKAELSON, HAYLEY ED ELIJAH

A volte mi chiedo come gli Originali abbiano fatto a sopravvivere per anni ed anni senza Freya, perché sul serio, io non riesco più ad immaginare un episodio senza lei che salva la situazione. Anche sotto pressione riesce sempre a portare a termine gli obiettivi che si pone, e stavolta le tocca far di tutto per trovare suo fratello Elijah nei meandri più profondi della sua mente.
Conosciamo bene l’inconscio di Elijah, sappiamo bene quante cose ha tentato di rimuovere, quante atrocità nasconde e la fatidica porta rossa… come dimenticarsene?


Freya, nonostante i suoi mille tentativi, non riesce a rintracciare il fratello. La sostituisce Hayley, convinta di potercela fare, ma la maggiore dei Mikaelson non ha abbastanza potere per reggere l’incantesimo e seppur non del tutto convinta, l’ibrida permette ad Hope di aiutare la zia. Grazie ai poteri della piccola riescono fortunatamente nel loro intento.

   

Sia tramite Freya sia tramite Hayley abbiamo avuto modo di vedere tantissimi flashback nonché ricordi di Elijah, molti risalenti a cose già viste durante le prime stagioni, altri invece molto più vecchi. Nonostante alcuni non rappresentassero i momenti migliori del nostro vampiro, provate a dirmi che non avete sentito nostalgia dei vecchi tempi nemmeno per un secondo. Personalmente, ho amato da morire il ricordo dei Mikaelson tutti uniti, centinaia e centinaia di anni prima, mentre brindavano per lo stare insieme e il non litigare.


La famosa porta rossa, nominata in precedenza, viene oltrepassata con coraggio da Hayley. Così come lei, anche noi spettatori non vedevamo l’ora ma allo stesso tempo eravamo spaventati da quel che potevamo scoprire. Difatti lo spettacolo che ci riserva quel particolare ricordo di Elijah è decisamente orribile e potrebbe descriversi con tre semplici parole: morte, sangue, distruzione.

L’ibrida ne rimane orripilata, e come biasimarla! Pur conoscendo la parte oscura di Elijah, non era decisamente pronta a questo né a fuggire dall’uomo che ama per non morire. Il vampiro non riconosce minimamente Hayley e tenta di ucciderla così come ha fatto con tutte le persone presenti in quel ricordo.

   

Ma la piccola Hope, preoccupata per la madre e con il consenso della zia, riesce a raggiungere il corridoio “mentale” di Elijah, chiamando una volta lì a squarciagola Hayley e tentando di portarla in salvo.
E’ proprio la voce della figlia che da forza all’ibrida di combattere, è la voglia di correre da lei e di mettere in salvo il sangue del suo sangue che la fa lottare fino allo stremo. La voce di Hope non ha effetto solo su di lei: la piccola riesce a salvare anche Elijah che, sentendola, esce dalla porta rossa e ritorna in sé.
L’immenso potere della streghetta non è un qualcosa che si riduce alla magia, credo che la più grande fonte da cui deriva il suo immenso potere è l’amore che prova per la sua famiglia e che le viene costantemente trasmesso.


E così, tra le tante cose brutte qualcosa riesce ad andare per il verso giusto: adesso che Elijah è ritornato in sé e la sua mente non è completamente distrutta, Freya può riparare il ciondolo è provare con tutte le sue forze a riportarlo in vita. In più, Rebekah decide di non ripartire e restare a New Orleans per aiutare la sua famiglia. Non può abbandonarli nel momento del bisogno e questa sua decisione non poteva renderci più felici.


L’unica nota dolente della parte finale di questo decimo episodio è Kol: volendo disperatamente contattare Davina e ignorato completamente dalle streghe che approfittano del suo stato d’animo, viene ingannato dall’Ombra che gli da tutto quel che desidera. Fa tornare in vita la strega del suo cuore ma lega la sua vita alla propria, così che per forza di cose Kol debba giurarle fedeltà o Davina farà una fine per niente bella, come possiamo immaginare.
Temo Kol e non poco, ho paura delle decisioni che prenderà e di quanto queste avranno conseguenze sulla sua famiglia.

   
   

Con questi presentimenti poco piacevoli, vi do appuntamento alla prossima settimana con la recensione dell’undicesimo episodio, “A Spirit Here That Won’t Be Broken”, e vi saluto con un piccolo bonus: si tratta di una scena che mi è particolarmente piaciuta e che ha significato tanto a parer mio.

   
   
   
   
   

P.S: (ci tengo a davvero tanto a dirlo) la reazione di Hayley è legittima, umana. Ricordiamo che sapere una cosa non vuol dire esser pronti a vederla con i propri occhi o esserne del tutto consapevoli. Ama Elijah con il cuore e l’anima, e le parole di Klaus la aiuteranno sicuramente a superare quanto prima lo shock che ha avuto.

                                                                                                                                               – Federica.

Big Boss delle Redheads Diaries: la mente che ha dato vita a questo sito di intrattenimento.